Azienda storica, nel tempo Giorgio Schön con Marina Orlandi Contucci hanno realizzato una profonda trasformazione, con l’impianto di nuovi vigneti ed il rinnovamento della struttura e della tecnologia della cantina. Colle Manora è la sintesi dei valori per i quali l’Italia è apprezzata nel mondo: qualità, stile, passione.
Azienda storica, nel tempo Giorgio Schön con Marina Orlandi Contucci hanno realizzato una profonda trasformazione, con l’impianto di nuovi vigneti ed il rinnovamento della struttura e della tecnologia della cantina. Colle Manora è la sintesi dei valori per i quali l’Italia è apprezzata nel mondo: qualità, stile, passione.
Azienda storica, nel tempo Giorgio Schön con Marina Orlandi Contucci hanno realizzato una profonda trasformazione, con l’impianto di nuovi vigneti ed il rinnovamento della struttura e della tecnologia della cantina. Colle Manora è la sintesi dei valori per i quali l’Italia è apprezzata nel mondo: qualità, stile, passione.
La fierezza di questo storico territorio, con i suoi vitigni autoctoni, abbinati alle fantasie aromatiche di alcuni vitigni internazionali, produce vini con precise impronte: lo stile italiano ispirato all’estro creativo di Mila Schön, la Signora della Moda; la passione per le rosse da corsa espressa nel marchio: un semplice tratto di penna rossa unito ad un grappolo.
La proprietà domina una collina al centro di un anfiteatro di vigne circondato a nord e a est da boschi di acacia, querce e ciliegi selvatici, dando vita ad un panorama unico tra gli storici comuni di Quargnento e Fubine Monferrato. L’azienda copre una superficie di circa 75 ettari di cui 21 coltivati a vigneto in un microclima ideale.
La fierezza di questo storico territorio, con i suoi vitigni autoctoni, abbinati alle fantasie aromatiche di alcuni vitigni internazionali, produce vini con precise impronte: lo stile italiano ispirato all’estro creativo di Mila Schön, la Signora della Moda; la passione per le rosse da corsa espressa nel marchio: un semplice tratto di penna rossa unito ad un grappolo.
La proprietà domina una collina al centro di un anfiteatro di vigne circondato a nord e a est da boschi di acacia, querce e ciliegi selvatici, dando vita ad un panorama unico tra gli storici comuni di Quargnento e Fubine Monferrato. L’azienda copre una superficie di circa 75 ettari di cui 21 coltivati a vigneto in un microclima ideale.
La fierezza di questo storico territorio, con i suoi vitigni autoctoni, abbinati alle fantasie aromatiche di alcuni vitigni internazionali, produce vini con precise impronte: lo stile italiano ispirato all’estro creativo di Mila Schön, la Signora della Moda; la passione per le rosse da corsa espressa nel marchio: un semplice tratto di penna rossa unito ad un grappolo.
La proprietà domina una collina al centro di un anfiteatro di vigne circondato a nord e a est da boschi di acacia, querce e ciliegi selvatici, dando vita ad un panorama unico tra gli storici comuni di Quargnento e Fubine Monferrato. L’azienda copre una superficie di circa 75 ettari di cui 21 coltivati a vigneto in un microclima ideale.
Ogni vino Colle Manora racconta una storia iniziata in un mondo diverso, quello dell’Alta Moda e dei Grandi Motori. E’ la vita di Mila Schön, la Signora della Moda, di suo figlio Giorgio, vero gentleman-driver, e di Marina Orlandi Contucci, Donna del Vino (e non solo). Questo incontro di esperienze e passioni ha generato l’identità della cantina e di ogni sua etichetta:
Eleganza, questa l’emozione più ricercata in ogni calice. Dalla tonalità fino alla persistenza del gusto, ogni elemento della degustazione concorre alla sensazione di armonia e ricchezza. Anche le annate sulle etichette sono chiamate “Collezioni” come quelle di Moda, perché ad ogni vendemmia si rinnovano, mai uguali, sempre eccellenti ed ispirate.
Potenza, questo la nota più esaltante in ogni assaggio. Omaggio ricercato ai motori, sia quelli da pista che da Rally, elemento fondamentale della vita e delle passioni di Giorgio e Marina. Il corpo, il tenore alcolico, la resistenza al tempo, la sensazione di energia pervadono la mente così come colmano il bicchiere.
Grande cura ed attenzione vengono dedicate ai vigneti con una agricoltura integrata e mirata al rispetto del basso impatto fitofarmacologico e alla cura manuale degli impianti.
Fulcro dell’azienda sono i vitigni autoctoni: La Barbera del Monferrato che dà vita al giovane Pais e la Barbera d’Asti Superiore che si pregia di portare il nome dell’azienda: Manora, amato per la sua finezza ed eleganza. Segue l’Albarossa in purezza del Ray: incrocio di Barbera x Nebbiolo di Dronero, opera del professor Dalmasso, autorizzata all’impianto solo nei primi anni duemila e di cui oggi sono coltivati pochi ettari. Come nella tradizione di aziende storiche italiane, non poteva mancare poi la sperimentazione di grandi vitigni internazionali: l’impianto del primo vigneto di Sauvignon Blanc del Piemonte dimostrò che il Monferrato era in grado di produrre un meraviglioso vino bianco, profumato e di grande fascino: il Mimosa. Poi il Viognier, promesso sposo dello Chardonnay nel fortunato matrimonio che è il Mila, il quale onora con grande raffinatezza la grande stilista cui è dedicato. Lo Chardonnay è anche l’anima del Double Bubble, immancabile bolla, con la sua etichetta uscita dalla penna del designer automobilistico Zagato, e caratterizzata dalla tipica Doppia Gobba dei suoi modelli.
Tra i rossi brillano il Cabernet Sauvignon e il Merlot, perfetti per la potenza del Rosso Barchetta, capolavoro di Giorgio dedicato alla sua infinita passione per i motori ruggenti. Il Pinot Nero è invece il cuore del Palo Alto, ampio, profondo e austero, prodotto solo nelle annate migliori.
Chiude il panorama una produzione limitatissima di Nebbiolo dalle terre delle Langhe, che ci regala un Barolo inebriante, Piangalardo.
Ogni vino Colle Manora racconta una storia iniziata in un mondo diverso, quello dell’Alta Moda e dei Grandi Motori. E’ la vita di Mila Schön, la Signora della Moda, di suo figlio Giorgio, vero gentleman-driver, e di Marina Orlandi Contucci, Donna del Vino (e non solo). Questo incontro di esperienze e passioni ha generato l’identità della cantina e di ogni sua etichetta:
Eleganza, questa l’emozione più ricercata in ogni calice. Dalla tonalità fino alla persistenza del gusto, ogni elemento della degustazione concorre alla sensazione di armonia e ricchezza. Anche le annate sulle etichette sono chiamate “Collezioni” come quelle di Moda, perché ad ogni vendemmia si rinnovano, mai uguali, sempre eccellenti ed ispirate.
Potenza, questo la nota più esaltante in ogni assaggio. Omaggio ricercato ai motori, sia quelli da pista che da Rally, elemento fondamentale della vita e delle passioni di Giorgio e Marina. Il corpo, il tenore alcolico, la resistenza al tempo, la sensazione di energia pervadono la mente così come colmano il bicchiere.
Grande cura ed attenzione vengono dedicate ai vigneti con una agricoltura integrata e mirata al rispetto del basso impatto fitofarmacologico e alla cura manuale degli impianti.
Fulcro dell’azienda sono i vitigni autoctoni: La Barbera del Monferrato che dà vita al giovane Pais e la Barbera d’Asti Superiore che si pregia di portare il nome dell’azienda: Manora, amato per la sua finezza ed eleganza. Segue l’Albarossa in purezza del Ray: incrocio di Barbera x Nebbiolo di Dronero, opera del professor Dalmasso, autorizzata all’impianto solo nei primi anni duemila e di cui oggi sono coltivati pochi ettari. Come nella tradizione di aziende storiche italiane, non poteva mancare poi la sperimentazione di grandi vitigni internazionali: l’impianto del primo vigneto di Sauvignon Blanc del Piemonte dimostrò che il Monferrato era in grado di produrre un meraviglioso vino bianco, profumato e di grande fascino: il Mimosa. Poi il Viognier, promesso sposo dello Chardonnay nel fortunato matrimonio che è il Mila, il quale onora con grande raffinatezza la grande stilista cui è dedicato. Lo chardonnay è anche l’anima del Double Bubble, immancabile bolla, con la sua etichetta uscita dalla penna del designer automobilistico Zagato, e caratterizzata dalla tipica Doppia Gobba dei suoi modelli.
Tra i rossi brillano il Cabernet Sauvignon e il Merlot, perfetti per la potenza del Rosso Barchetta, capolavoro di Giorgio dedicato alla sua infinita passione per i motori ruggenti. Il Pinot Nero è invece il cuore del Palo Alto, ampio, profondo e austero, prodotto solo nelle annate migliori.
Chiude il panorama una produzione limitatissima di Nebbiolo dalle terre delle langhe, che ci regala un Barolo inebriante, Piangalardo.
Ogni vino Colle Manora racconta una storia iniziata in un mondo diverso, quello dell’Alta Moda e dei Grandi Motori. E’ la vita di Mila Schön, la Signora della Moda, di suo figlio Giorgio, vero gentleman-driver, e di Marina Orlandi Contucci, Donna del Vino (e non solo). Questo incontro di esperienze e passioni ha generato l’identità della cantina e di ogni sua etichetta:
Eleganza, questa l’emozione più ricercata in ogni calice. Dalla tonalità fino alla persistenza del gusto, ogni elemento della degustazione concorre alla sensazione di armonia e ricchezza. Anche le annate sulle etichette sono chiamate “Collezioni” come quelle di Moda, perché ad ogni vendemmia si rinnovano, mai uguali, sempre eccellenti ed ispirate.
Potenza, questo la nota più esaltante in ogni assaggio. Omaggio ricercato ai motori, sia quelli da pista che da Rally, elemento fondamentale della vita e delle passioni di Giorgio e Marina. Il corpo, il tenore alcolico, la resistenza al tempo, la sensazione di energia pervadono la mente così come colmano il bicchiere.
Grande cura ed attenzione vengono dedicate ai vigneti con una agricoltura integrata e mirata al rispetto del basso impatto fitofarmacologico e alla cura manuale degli impianti.
Fulcro dell’azienda sono i vitigni autoctoni: La Barbera del Monferrato che dà vita al giovane Pais e la Barbera d’Asti Superiore che si pregia di portare il nome dell’azienda: Manora, amato per la sua finezza ed eleganza. Segue l’Albarossa in purezza del Ray: incrocio di Barbera x Nebbiolo di Dronero, opera del professor Dalmasso, autorizzata all’impianto solo nei primi anni duemila e di cui oggi sono coltivati pochi ettari. Come nella tradizione di aziende storiche italiane, non poteva mancare poi la sperimentazione di grandi vitigni internazionali: l’impianto del primo vigneto di Sauvignon Blanc del Piemonte dimostrò che il Monferrato era in grado di produrre un meraviglioso vino bianco, profumato e di grande fascino: il Mimosa. Poi il Viognier, promesso sposo dello Chardonnay nel fortunato matrimonio che è il Mila, il quale onora con grande raffinatezza la grande stilista cui è dedicato. Lo chardonnay è anche l’anima del Double Bubble, immancabile bolla, con la sua etichetta uscita dalla penna del designer automobilistico Zagato, e caratterizzata dalla tipica Doppia Gobba dei suoi modelli.
Tra i rossi brillano il Cabernet Sauvignon e il Merlot, perfetti per la potenza del Rosso Barchetta, capolavoro di Giorgio dedicato alla sua infinita passione per i motori ruggenti. Il Pinot Nero è invece il cuore del Palo Alto, ampio, profondo e austero, prodotto solo nelle annate migliori.
Chiude il panorama una produzione limitatissima di Nebbiolo dalle terre delle langhe, che ci regala un Barolo inebriante, Piangalardo.